lunedì 2 dicembre 2013

Attraverso le nostre madri - di Paola di Biasio


Una serata tutta al femminile quella dell’otto novembre, giorno della presentazione del libro “ Attraverso le nostre madri” di Paola Di Biasio organizzata dall’associazione Fidapa di Gaeta, Formia, Minturno. In mostra le ceramiche di D’Angelo Beatrice,i carboncini di Liliana Farina, gli oli e gli acquerelli di Anna Martone e di Marusca Poggesi. L’evento si è svolto nella splendida cornice della Torre di Mola in Formia, messa a disposizione dalle autorità comunali, presenti alla serata nella persona del vice sindaco Maria Rita Manzi. L’affluenza di pubblico è stata numerosa così pure la partecipazione al dibattito sulle tematiche affrontate nel libro da Paola Di Biasio. 
IL LIBRO
Il titolo del libro Attraverso le nostre madri, ripreso dal saggio di Virginia Woolf Una stanza tutta per sé, indica fin dalle sue prime battute le tematiche che l’autrice affronta in itinere. La prima sezione dal titolo Il Verdetto interpreta il percorso esistenziale di una donna attraverso i ruoli che le sono stati da sempre riconosciuti dalla storia, quelli di figlia prima e di moglie e madre dopo. Parla ad un tribunale immaginario composto di soli giudici uomini chiedendo loro un giudizio su questo suo percorso lungo il quale la troviamo bimba bambola, sposa depressa e madre intenta a parlare con la figlia fin dal suo primo giorno di vita. Il rifiuto dei ruoli prestabiliti avviene attraverso una ribellione maturata nel dolore, un rifiuto necessario per sentirsi persona, per reinterpretare quei ruoli senza infingimenti. L’uso del dialogo e la struttura teatrale del testo sono la testimonianza di come l’autrice usi uno stile originale già sperimentato in Trittico per il padre, inserito nella raccolta Parole da Donna da Sera da Veglia (1998). Il testo prosegue delineando profili femminili, da quelli storici come Ipazia a quelli di cronaca come le donne afgane, come la monaca Irina. Creature calpestate, umiliate, uccise in nome di una morale religiosa e sociale che tarda a morire. La prima sezione del libro si chiude con la preghiera di Pigmalione, che con leggerezza e ironia pone ali alla speranza di un cambiamento culturale necessario. La seconda parte raccoglie poesie già pubblicate ed altre inedite, un percorso che si snoda lungo il tracciato di alcuni dei più importanti miti greci e romani attraverso i quali viene interpretata la complessità esistenziale della nostra società. La terza sezione è fatta di riflessioni e pensieri nati in circostanze occasionali, in momenti particolari a margine della quotidianità. Il libro si chiude con Ventosa 1950, un testo con il quale l’autrice nel 1996 vinse il premio nazionale di poesia Rabelais, per ricordare la brutalità della guerra vista con gli occhi di una bambina. Il dettato poetico è chiaro, privo di funambolismi sintattici e lessicali, ne scaturisce una lettura coinvolgente e partecipata. 




L'Autrice:

Paola Di Biasio è al suo terzo libro di poesia. Nel 1996 è risultata vincitrice assoluta del premio nazionale di poesia Rabelais. E’ tra gli autori del quaderno antologico di poesia contemporanea Ragioni Poetiche ( Blu di Prussia 1997). Collabora con articoli di costume al quotidiano America Oggi. Ha collaborato con programmi culturali a Radio 3.

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