martedì 3 dicembre 2013

Ho cercato una famiglia: lo sconvolgente diario di Gianpiero Grasso




 Quando Gianpiero mi ha chiesto di scrivere questa breve prefazione, ho subito accettato con entusiasmo.
Soprattutto, non si trattava di fare la prefazione ad un romanzo qualunque: ma alla storia della sua vita. Una storia raccontata a mezzo di un diario di un bambino delle elementari prima, di un ragazzo delle medie e di un adolescente cresciuto troppo in fretta poi. E il linguaggio sembra crescere con il protagonista, rendendo le emozioni letteralmente radicate nel modo di scrivere. Ci sembra di immaginare davvero Gianpiero bambino, rivivere la sera, prima di andare a dormire, le umiliazioni e le mille difficoltà che ha dovuto affrontare durante la giornata.
Sono pagine crude quelle di “ho cercato una famiglia”, fatte di continui flashback che raccontano una vita sofferta: un padre violento ed alcolista, una madre tenace - nonostante fosse anche lei alcolista - che fa di tutto per portare avanti la famiglia. L’umiliazione di essere considerato “diverso” dagli altri, a causa della sua famiglia. E la malattia del corpo, che è stata invece salvifica per la mente, e ha aiutato Gianpiero a diventare il giovane uomo, marito, e padre che è ora.

Una persona complessa per via del suo percorso di vita, ma allo stesso estremamente semplice: nei valori, nella gioia di vivere. Velata però da una malinconia di fondo che lo ha aiutato a scoprire, il vero senso della vita.
 

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